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Capitolo II° - La penisola da Est a Ovest, da Nord a Sud

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L’anno successivo si apre con una nuova scommessa: uscire da quel buco di via Bensa a Genova ed aprire una vera libreria di varia sulla strada di maggior flusso della città



Tanti i dubbi nell’ambiente Feltrinelli, altrettante le certezze nell’ambiente extra Feltrinelli: Genova era ritenuta un mercato povero, nel quale non valeva la pena investire
Parafrasando con irriverenza canzonatoria il noto poeta fiorentino:
 


Per noi s’andava ne la città indolente


Che di liete lettere facea lungo digiuno


Onde sapienza s’unisse con lo spasso
Zena mosse ‘l senno di nostro fattor
In loco ove ‘l lettor era tutto casso

 

Feltrinelli dunque decise di sfidare le consolidate certezze dei dubbiosi genovesi, dei sentenziosi librai dell’A.L.I. e degli acuti analisti della distribuzione del libro






Prese un locale in via XX Settembre, nella parte alta, con il suo porticato che sembrava fatto apposta per incanalare il flusso commerciale ad altissima propensione di spesa





Il locale non era particolarmente grande, ma era molto alto e ciò permise la costruzione di un ballatoio a correre lungo tutto il perimetro, nuova e bella macchina del nostro architetto; i metri quadri saranno stati intorno ai 350, massimo 400, ma lo sviluppo di parete era veramente imponente con quel ballatoio; come al solito, era stato così anche all’Argentina e a Padova, il magazzino era ridotto al minimo, lo spazio cassa piuttosto sacrificato, bisognava mettere tanti libri, ricavare il massimo da quel locale così strategico

Direttore designato una giovane allieva, che aveva trascorso qualche mese a Bologna assieme ad altri due allievi destinati a librerie di imminente apertura; preparazione tecnica e gestionale ancora scarsa, brava nelle relazioni cittadine, mano salda con i collaboratori, buona l’applicazione delle procedure e della linea della direzione di catena; a sostenerla in tutti i processi operativi e assortimentali il vice Pino, storico libraio della Feltrinelli, per molti anni nella piccola libreria di via Bensa





Assortitore unico, ultima volta, il solito l.p.c.; la libreria non è grandissima, ma i settori ci sono tutti, quindi l’offerta è molto articolata e la prassi dell’assortitore unico mostra tutti i suoi limiti: servivano oramai competenze di reparto, si era valicato il limite delle librerie elitarie, che escludevano la presenza permanente di certi settori e editori; l’ampliamento di gamma non apriva certo la porta a tutto e a tutti, la selettività rimaneva verso la produzione editoriale grezza, ma cambiava e si perfezionava ampliandosi verso i settori di interesse dei clienti; perciò l’assortitore unico si fece aiutare da capisettore competenti per tutto ciò che non conosceva

  • Per noi s’andava tra l’affamata gente

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Inge_Feltrinelli
Bauletto di Mnemosyne
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