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Capitolo II° - Il nuovo format

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Urge e urge e urge,

 

sempre il procreante urgere del mondo

 

(Whitman, foglie d’erba, 36-37, ed. Feltrinelli 2012)




Sarà stato un caso? Probabilmente no: toccò ancora a Napoli

Il progetto del Megastore di Napoli fu un’epopea e segnò una svolta decisiva per la Feltrinelli: da una parte il gruppo aveva ritrovato la strada degli investimenti, dall’altra ampliava la propria capacità di offerta sia in termini estensivi che in termini intensivi: gamma molto maggiore, profondità maggiore, mix capace di soddisfare esigenze diversificate in simultanea, deciso rafforzamento della capacità di attrazione, organizzazione complessa, nuovi processi operativi; tutto ciò non poteva essere sostenuto dalle vecchie pratiche inculcate per tradizione orale, andava invece sostenuto da nuove pratiche e da un sistema gestionale costituito da procedure scritte che restituissero le informazioni necessarie a realizzare automaticamente processi ripetibili a loro volta necessari per recuperare efficienza: liberare tempo per un migliore esercizio della professionalità, questo almeno negli intenti primigeni

Bene, l’operazione Mrgastores debutta con una mega selezione del personale, cui segue un salto tecnologico strabiliante e un appassionato lavoro di minuziosa trasposizione dei mobili ottocenteschi di Fnac in strutture analoghe ma costruite con materiali moderni modestamente antichizzati da piccoli riquadri in legno; pavimento in galleggiante finto legno e moquette, che molti anni prima il gruppo aveva espunto dai propri arredi perché soggetta a rapido deperimento, macchie inestinguibili nonché rigoglioso ricettacolo di batteri rari e comuni trasferiti con l’alta frequentazione di scarpe d’ogni risma

Capoprogetto del Megastore è L. Domeniconi, che per questo abbandona il progetto informatico; suo braccio destro L. Morra, che sarà il primo direttore del primo Megastore Feltrinelli; a luglio 2001, nel massimo splendore e con una grande festa di cui Inge Feltrinelli fu la protagonista indimenticabile, li Megastore apre; per Inge essere protagonista di quella festa non era semplice mondanità, era invece formidabile imprinting sulla città, sulla sua cultura nei libri, nella musica e nel cinema e perciò anche sull’intrattenimento e la comunicazione interna e esterna al contesto cittadino, che immediatamente realizzò di avere avuto in regalo un negozio di cultura e intrattenimento di livello europeo
 

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Inge_Feltrinelli
Bauletto di Mnemosyne
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