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Capitolo VII° - Dalla separatezza alla giunzione a freddo

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Trascorsi inutilmente gli anni della separazione netta tra librerie Feltrinelli e Ricordi mediastores, con un occhio a quanto si faceva in casa d’altri e l’altro a quanto non si faceva in casa Feltrinelli, il vertice del gruppo decise di studiare la possibilità di mettere insieme nello stesso spazio e anzi di mescolare nello stesso spazio il prodotto musicale, il prodotto libro e il prodotto film

 

Allo scopo interessò il Direttore di catena Feltrinelli e il Direttore generale Ricordi mediastores: questi si opposero, opposero le loro identità, le loro diversità e l’asserita incongruenza tra la musica e il libro, che certo differiscono per i supporti, non per le funzionalità di cultura e intrattenimento: l’uno rincorreva l’altro all’inaugurazione di Brescia per affermare il peoprio "humus", che altro non era che il loro orgoglio di presidiare un’area del gruppo; né l’uno né l’altro videro l’opportunità di creare una nuova linea commerciale innovativa per entrambi, probabilmente videro invece il pericolo di perdere le loro posizioni di comando

 

 

 

Era entrato da poco, sul finire del 1997, primo nella ultradecennale storia della Feltrinelli, un nuovo personaggio nella gestione: il controller; c’era bisogno di mettere ordine e di mettere in chiaro voci oscure del conto economico, prima fra tutte il reale costo del lavoro e l’indicatore di produttività; era usanza, specie nelle librerie, ricorrere a collaborazioni estemporanee e straordinarie, ma frequenti quando non stabilizzate, per svolgere processi operativi oramai estremamente macchinosi e dispendiosi; le ore di queste collaborazioni non venivano contabilizzate negli impieghi di lavoro, sì che il dato di produttività oraria media era palesemente falso; il controller, dal minaccioso cognome di M. Minacci, mise ordine il quel guazzabuglio di pressapochismo, in cui erano in ordine di sicuro cassa e fatture, mentre il resto si accomodava in base alla propensione a non fare gli schizzinosi e non andare troppo per il sottile

 

 

 

Con Minacci si completa il manipolo di esperti ed eretici che daranno vita al gruppetto degli impavidi disposti ad accollarsi il progetto di esplorare la possibilità di far convivere il libro con il disco e qualche film; il manipolo si compose a breve su imput imperativo di Antonini con due elementi provenienti dalle librerie, due dalla musica e il controller; per le librerie il l.p.c. dall’affermata libreria di Padova, da anni in odore di eresia per i molteplici motivi già visti, Domeniconi, per la sua versatilità, la sua forte propensione innovativa sul fronte informatico e per non rompere formalmente con il D.d.c.; per Ricordi furono designati Paolo Magnani, espertissimo di prodotto e gestione informatizzata, e Mariella Menga, brava, innovativa e decisa direttrice della Ricordi di Verona, per la gestione economica infine Maurizio Minacci; al manipolo di interni furono affiancati due affermati creativi del commercio e una giovane consulente di metodo per far marciare il progetto nei modi dovuti, anche durante le fasi di brain storming
 

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Inge_Feltrinelli
Bauletto di Mnemosyne
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