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Capitolo VI° - L’ humus e l’ identità

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"Noi abbiamo un altro humus" suggeriva a mezza voce il D.d.c. libri nel suo stile immancabilmente un po’ ruffiano a Carlo Feltrinelli: il gruppone dei librai era appena uscito da una mostra sui vetri di Scarpa a Brescia, c’era anche il Direttore generale della Ricordi media stores; lesto lesto il D.d.c. libri si avvicinava a Carlo Feltrinelli, complici le tenebre appena infrante dalle deboli luci, metteva una mano a un angolo della bocca e a CF diceva insistentemente "noi abbiamo un altro humus", ciò che aveva un effetto un po’ esilarante visto che il termine latino poco c’entrava se non per l’intento di nobiltà autoproclamata; l’affermazione molto preoccupava il Direttore generale della Ricordi media stores, il quale, trafelato, inseguiva, si affiancava a sua volta a CF e gli diceva che no, non era giusto, che anche loro avevano un nobilissimo humus

Dunque Giuntini era andato alla Ricordi e in breve tempo ne sarebbe uscito non per tornare in Feltrinelli, ma per entrare in Einaudi, nella rete di vendita, il cui capo era Roberto Cerati; questi era frequentatore e generoso fornitore della Feltrinelli di via Manzoni e conosceva bene Giuntini, succeduto all’incirca nel 1988 a Casati, rimasto quest’ultimo in Manzoni come figura di raccordo storico con la clientela, di fatto defenestrato dalla gestione: troppe cose gli erano oramai sfuggite di mano, dal filtro sugli sconti alla clientela a un’applicazione degli accordi commerciali adeguata alle esigenze del gruppo

A Giuntini succede Luca Domeniconi come "Assistant", così usava chiamarlo il Direttore della catena libri

Non succede gran che nei primi tempi se non qualche manifestazione di interesse da parte del nuovo "Assistant" per strani apparecchietti informatici che catalizzavano la derisione dei più, lo scherno del capo e la curiosità critica di pochi

Domeniconi, con coraggio non inferiore alla sfrontatezza, osava girare con quegli aggeggini ( ogni tanto ne perdeva uno) nei quali andava inserendo le schede gialle della Manzoni; era infatti a sua volta succeduto a Giuntini nella direzione della gloriosa libreria, per un paio d’anni all’incirca, fino a quando appunto non assunse l’incarico di primo "Assistant"

Romagnolo un po’ ramingo per via del padre ammiraglio, era arrivato in Feltrinelli all’incirca nell’89, quasi in contemporanea ad Armida Lugani; i due si erano per un po’ di tempo guatati e studiati, risolvendosi poi entrambi ad intraprendere una vera collaborazione professionale; le due strade si divisero a breve, A. Lugani diventerà una specialista dello straniero alla scuola bolognese di Piera Tampieri, Domeniconi dirigerà per breve tempo la Manzoni per poi intraprendere la strada di manager della catena, prima come assistente del D.d.c. libri, poi come Direttore egli stesso di catena e di formato e molto altro, che vedremo

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Inge_Feltrinelli
Bauletto di Mnemosyne
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