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Capitolo VIII° - Il Cambiamento si annuncia

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Pausa, forzata, per il l.p.c.; in una bigia giornata di fine dicembre del 1998 si ritrovò su un letto di terapia intensiva; la sistemazione coronarica di otto anni prima era in default, un altro tipo di intervento si rendeva urgente; passò il capodanno a guardare la parete e a riflettere su quanto danno gli avevano fatto fumo e stress; poi un giovane chirurgo veronese se lo acchiappò e gli sostituì i vasi occlusi, a cuor battente, tecnica di assoluta avanguardia per l’epoca e che solo quel chirurgo sapeva applicare in quell’ospedale; Inge lo ritenne da subito un super scienziato, che aveva salvato quel l.p.c. incontrato ventiquattr’anni prima; a casa dopo una decina di giorni, piegato in due per l’insulto chirurgico e con l’ingiunzione di non farsi rivedere al lavoro per 90 giorni il sopravvissuto trovò consolazione prima con Bestiario Veneto di Marco Paolini, poi con altre letture e musica a oltranza; a marzo però non si trattenne dal partecipare all’inaugurazione della nuova libreria di piazza Duomo a Milano e dopo pochi giorni si rimise in pista per Fer-net



Il 1999 per le Feltrinelli si apre con l’inaugurazione della gigantesca libreria sotterranea di Milano piazza Duomo, nella grande pancia della Galleria Vittorio Emanuele, con i suoi archi maestosi, le sue sale enormi, la massa mai vista prima di libri; nulla di nuovo nel concept, quest’ultima libreria rappresentava la massima estensione del modello inaugurato dieci anni prima in Largo della Torre Argentina a Roma; doppio mensolone che correva basso lungo le tantissime campate con scorrevoli della narrativa, rigorosamente denominata letteratura, pancioni e pedane innumerevoli e ben carichi, saggistica scandita negli spazi difficili della sala intermedia, grande settore d’arte, casse appena fuori dell’uscio protette da una campana di vetro, magazzino striminzito, come d’ordinanza, sfavillio accecante di luci, un vero shock di lumen, che a non pochi dava fastidio, tant’è che a breve e dopo feroci discussioni i lumen sarebbero stati diminuiti: colpire e scioccare il cliente era una specie di precetto e anche l’esito finale della concezione del modello e del sodalizio Direttore di catena, architetto e aiuto architetto; ma il congegno era anche l’emblema del trionfalismo e della sua crisi oramai evidente per via dell’ostinata ripetizione integrale del modello stesso; proprio perciò esso necessitava di stordire con le quantità di prodotto, di luce e di spazi dopo qualche anno di aperture modeste: lo stupore diventava clangore, la meraviglia stordimento

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Inge_Feltrinelli
Bauletto di Mnemosyne
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