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Capitolo VI° - L’ impresa

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G.G.Feltrinelli, senza i lamenti e le querimonie di rito, lanciò invece un’impresa vera e propria, che doveva camminare con le proprie gambe, senza aiuti e finti proclami ai benpensanti: mise in pista persone decise, determinate, tenaci, capaci di leggere con intelligenza e tempestività la società e le novità che la stavano rapidamente cambiando, mise insieme esperti e giovani, professionisti di razza, cui seguiranno, dopo la sua scomparsa, professionisti colti e neoprofessionisti per scelta, come Belledi a Parma e molti altri , duri negoziatori a Pisa e Torino a tenere a bada venditori scatenati, abili commercianti pronti a cogliere ogni opportunità come a Bologna e Roma: le differenze erano una vera ricchezza, che diede luogo per qualche anno alle oramai famose e proverbiali riunioni nella saletta al quarto piano di via Andegari; erano le riunioni dello "scazzo", scontri verbali accesi, anche irosi, contrapposizioni feroci, interpretazioni divergenti; giorni passati a discutere con fiera animosità dentro a nuvole di fumo, afflizione del biondo e alto bolognese e arena di esibizione di Bertini, con la sua irruenza verbale e gli "occhi grifagni" di dantesca sembianza a fronte di colleghi ammutoliti quando saliva lo scontro

Quelle persone, che regolarmente uscivano da quella saletta con il mal di testa, lesti ad inghiottire un Optalidon, seppero comunque trovare sempre una sintesi utile al rapido sviluppo delle librerie nel segno della distinzione per la loro qualità

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Inge_Feltrinelli
Bauletto di Mnemosyne
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